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Naturalismo

Il Parco Regionale di Monte Orlando
Il Parco Regionale Urbano di Monte Orlando nasce allo scopo di proteggere un territorio ricco di valori naturali ma anche di risorse storiche e culturali. Infatti in età romana vi furono costruite Mausolei e Ville. Nel X secolo il Santuario della Trinità ( Montagna Spaccata) e dal XVI secolo inglobato nella Fortezza.
Sempre più ampliata, con Ferdinando il Cattolico e Carlo V che chiusero il monte da parte dell' istmo. Con Carlo II di Borbone ed i suoi successori si realizzarono le batterie, le polveriere, le casematte, i camminamenti e le cisterne i cui resti sono ancora presenti nel Parco.L' Esercito Italiano,dopo il 1860, costruì la Batteria Anulare intorno al Mausoleo Lucio Munazio Planco
Nel 1850 i Borboni avviarono il rimboschimento a scopo militare con circa 40.000 pini, roverelle e querce. Ancora oggi nel Parco si possono ammirare tutti gli stadi evolutivi della macchia mediterranea: dalla garica, alla macchia bassa, al bosco con una cos? grande ricchezza sia floristica ( circa 500 specie di cui una ventina rare o rarissime) che faunistica in tanto pochi ettari di Parco ( 55 ettari).
 

Fauna

La fauna si caratterizza sopratutto per la presenza di avifauna, sia stanziali che migratoria rappresentata da Gabbiani, Rondoni, Ghiandaie, Upupe, Falco fecchiaiolo, L'Airone cinerino, mentre numerosissimi passeriformi allietano l' aria con il loro canto. Tra le specie più interessanti ci sono i rapaci diurni e notturni. Il più bello e più nobile rapace del mediterraneo, il Falco Pellegrino, nidifica sulle alte Falesie laddove è quasi impossibile che arrivi la mano dell'uomo.
Altro elegante rapace qui presente è il Gheppio, gran divoratore di rettili che cattura sul terreno. Invece tra i rapaci notturni troviamo la Civetta, grazioso simbolo di saggezza, anche lei utile divoratrice di roditori in genere.

Flora

La natura calcarea del terreno e la Servitù Militare hanno praticamente lasciato l'intero promontorio, incustodito nell' ultimo secolo, permettendo lo sviluppo selvaggio ed incontaminato di una Macchia Mediterranea unica ed irripetibile nel suo genere.
Passeggiando lungo i sentieri della storia, le innumerevoli piante (Pino d' Aleppo, Carrubo, Leccio, Sughera, Rovella, Lentisco, Mirto, Ginestra, Fillirea, Euforbia, oltre alle numerose specie di Orchidea selvatiche, al rarisimo Ornithogalum arabicum, alla Lanterna Maritima, ed alle tre varietà di Cisto
Comune, Marittimo, Rosa) la mente viene rapita e catturata da un profondo senso di pace e tranquillità. E' l' incanto dovuto alle molteplici tonalità e per l' essenza aromatica che riempie l'aria di una sublime fragranza, rotta solo da una lieve brezza di ponente. Gli stadi evolutivi della macchia mediterranea: dalla garica, alla macchia bassa, al bosco con una così grande ricchezza sia floristica ( circa 500 specie di cui una ventina rare o rarissime) che faunistica in tanto pochi ettari di Parco ( 55 ettari).

 
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